Leggere alcuni commenti fa accaponare la pelle. Sia per il contenuto e, in alcuni casi, soprattutto per le espressioni usate.
Al di la del fatto che si possa essere d'accordo o meno con le politiche addottate da Fitbit ma addirittura arrivare a mettere in dubbio il rimborso (sulla base di cosa poi? Della sensazione che uno ha quando si sveglia al mattino?) è pura follia.
Trovo del tutto ingiustificato questo accanimento nei confronti di Fitbit (lo scrive uno che ha cambiato tre Ionic perchè smettevano di funzionare improvvisamente, quindi i motivi per essere "arrabbiato" li avrei anche).
Per rispondere a @Crobrizio1989, non sono laureato in marketing ma penso che il motivo del rimborso a 3-6 settimane potrebbe essere il seguente.
Supponiamo che siano stati venduti 1 milione di Ionic (i numeri sono di pura fantasia e comodità di calcolo).
il 50% quindi 500.000 attendono il rimborso, mentre gli altri 500.000 comprano subito l'orologio sostitutivo ad un prezzo vantaggioso, supponiamo 150€ in media.
Rientrerebbero quindi 75.000.000€ a fronte di un esborso di 150.000.000€ che tradotto significa che con questa strategia, metodo, regola o definitela come più vi piace, l' azienda muoverebbe meno liquidità dal capitale.
Può piacere o meno ma le regole le stabilisce l' azienda, non il cliente. Ed è così ovuqnue, non solo in Fitbit. (Se avete qualche finanziamento in essere lo sapete bene).
Il cliente ha la facoltà di scegliere.
Senz'altro le cose potevano essere gestite diversamente e meglio: errori grossolani come quello dell' email con il link sbagliato o assente avrebbe dovuto essere sistemato in tempi record e non dopo tot giorni o tentativi. Ma l'errore può capitare a tutti.
In ogni caso, se trovate un' altra azienda che riconosce il proprio errore, vi propone il rimborso a 3-6 settimane dell' oggetto acquistato e vi offre il 50% di sconto su un modello più aggiornato, ditemelo che divento cliente domani mattina!
Soluzione accettata
